Parchi storici PNRR: conto alla rovescia per l’avvio dei cantieri finanziati
Entro il 31 gennaio dovranno prendere avvio i lavori assegnatari di contributi in base al bando nell’ambito Missione 2: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo – componente: Turismo e Cultura 4.0
L’investimento mira a rigenerare e riqualificare i parchi e i giardini storici delle città italiane, in particolar modo valorizzando ed evidenziando i beni culturali all’interno di questi, per migliorare la qualità della vita dei cittadini e creare nuovi poli di attrazione anche turistica.
Con Decreto 21.06.2022 n°504 del Segretariato Generale del Ministero della Cultura sono stati assegnati ben 287.825.113 di euro per 134 interventi su tutto il territorio nazionale finalizzati alla valorizzazione dei giardini storici.
Tra gli altri, alcuni esempi in Lombardia:
Orto Botanico dell’Università di Pavia
Due milioni di euro di finanziamento dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per ristrutturare, recuperare, arricchire e valorizzare il giardino, le serre e le collezioni.
Allo stato attuale l’Orto botanico dell’Università di Pavia risente infatti della senescenza di varie strutture, meritevoli di rinnovamento sia per ridare voce alla sua identità storico-culturale, sia per promuovere una sua gestione più sostenibile da un punto di vista economico ed ecologico. L’ultimo riassetto generale risale al 1950 e la costruzione delle serre è avvenuta più di 40 anni fa. Gli impianti sono obsoleti ed è necessario il loro adeguamento per garantire sicurezza di esercizio, efficienza energetica e buona conservazione delle collezioni.
Le storiche Serre Scopoliane richiedono il ripristino della copertura per infiltrazioni che degradano le murature e un riassetto per ottenere spazi coperti per l’accoglienza del pubblico ora mancanti. L’impianto di distribuzione dell’acqua è inefficiente e ostacola l’uso sostenibile della risorsa idrica. La gestione delle annaffiature è critica per tutte le collezioni, fra cui il Roseto, assai sensibile allo stress idrico estivo. Questi solo alcuni delle urgenti criticità che grazie al finanziamento europeo saranno risolte.
Ma l’aspetto principale che con il PNRR si è voluto valorizzare è quello legato alla fruizione del pubblico generico, anzi dei pubblici più diversificati poiché l’Orto Botanico offre, in piena città, uno spazio aperto, green e informale per chi voglia recuperare il rapporto con la natura. Da qui il progetto di utilizzare parte del finanziamento anche per ampliare in sicurezza l’offerta di visite diurne e notturne, didattiche e divulgative, ripristinare l’accessibilità anche alle persone con disabilità, ampliare i supporti divulgativi tradizionali e informatici.
Villa Monastero a Varemma: innovativo progetto per il giardino botanico
Il progetto mira a ristabilire la coerenza stilistica e botanica e a garantire l’efficienza degli impianti, per rinnovare in chiave sostenibile il rapporto virtuoso fra componente vegetale, ambientale e architettonica che ha plasmato nel tempo l’unicità di Villa Monastero.
Il patrimonio vegetazionale sarà ricondotto al disegno e dalle proporzioni originari attraverso un attento lavoro di arricchimento delle collezioni botaniche e di miglioramento delle condizioni colturali, in particolare grazie alla realizzazione di impianti idrici che minimizzino l’impatto ambientale.
L’attenzione alla sostenibilità guiderà anche il nuovo sistema di gestione delle fontane e il nuovo impianto di illuminazione ad alta efficienza energetica. Grazie a un piccolo campo fotovoltaico abilmente dissimulato, il giardino sarà illuminato esclusivamente da fonti rinnovabili.
L’intervento sarà occasione per realizzare un nuovo spazio attrezzato dove ospitare eventi e cerimonie per un pubblico raccolto: un giardino nel giardino, circondato da rose e ortensie e da un parterre sempreverde con vista sul lago.
Aggiornamento Provincia di Lecco del 18.01.2023
Vimercate – Parco Villa Sottocasa
Il progetto, integrato nel 2022 sulla base di uno studio di fattibilità redatto nel 2003 dall’architetto Pier Fausto Bagatti Valsecchi e dall’agronomo, dott. Giovanni Sala – propone la riqualificazione funzionale del giardino attualmente chiuso e del parco, che si estende su una superficie complessiva di circa 61.320 mq.
L’intervento ripristinerà la struttura del Giardino nel rispetto della sua storicità e complessità con il recupero dei principali coni visivi, mettendo in sicurezza la componente vegetale più importante, con lo scopo di consentire una fruizione sicura del parco.
Sarà conservata e aumentata la biodiversità tramite il consolidamento di nuclei ad alta ricchezza biologica e il collegamento con il torrente Molgora, creando anche un punto di accesso diretto alla pista ciclabile che lo costeggia.
Si prevede anche il ripristino dell’unitarietà storica, con la riapertura al pubblico della porzione ovest. Nel parco invece saranno inseriti nuovi arredi ristrutturando quelli esistenti.
Spazio anche alla cultura e alla conoscenza dell’area dal punto di vista botanico, naturalistico, paesaggistico e storico, attraverso l’installazione di strutture a interazione digitale.
Il recupero della componente architettonica storica, rappresentata dal tempio, ha lo scopo di renderlo fruibile per iniziative collegate alla presenza del MUST.
Villa Arconati a Bollate
La Villa Arconati, una delle più belle ville di delizia nei pressi di Milano, è situata nel parco delle Groane, in Comune di Bollate, frazione di Castellazzo. Si tratta di un esempio di barocchetto lombardo Settecentesco ed è stata definita la “Petite Versailles Italienne” per la sua ampiezza e lo stile grandioso
Il progetto finanziato dal PNRR si inserisce in un programma di valorizzazione in corso da diversi anni in sinergia tra la Proprietà (Villarconati srl) e il Gestore (Fondazione Augusto Rancilio) e si articola come segue:
a. Componente vegetale e disegno del giardino
Le principali azioni previste per il recupero della componente vegetale riguardano: censimento generale del patrimonio, esecuzione di indagini e trattamenti fitosanitari necessari, interventi per il recupero delle importanti architetture vegetali e sostituzione di piante abbattute e/o ammalorate; oltre che l’eliminazione di specie esotiche infestanti.
Si prevede il recupero delle serre ottocentesche, ambienti che verranno utilizzati per la coltivazione delle piante stagionali da utilizzare all’interno del parco e per la diffusione delle specie arboree autoctone e da utilizzare per nuovi impianti nel bosco di Castellazzo
b. Componente architettonica e scultorea
Il restauro della componente architettonica si concentra nei due siti/manufatti dove non sono ancora stati eseguiti interventi di recupero, cioè il Teatro di Pompeo e la Voliera, due elementi di metà ‘700 in avanzato stato di degrado per i quali già sussiste un progetto di restauro che verrà integrato da una campagna diagnostica.
Teatro di Pompeo (metà Settecento) è una delle molte architetture che punteggiano il parco della Villa, si colloca in asse con la Fontana del Delfino ed il Teatro Grande. Individua uno spazio semi ellittico all’interno del quale sono ancora presenti quattro statue raffiguranti i re Tigrane e Mitridate del Ponto e le loro armi con trofei, e dove, in posizione baricentrica, era collocata una copia in arenaria – attualmente in frammenti, che saranno restaurati, ricomposti e ricollocati – della statua originale in marmo detta di Pompeo Magno, ora custodita all’interno della Villa.
La Voliera (metà Settecento) è un edificio in muratura di modeste dimensioni ma caratterizzato da una configurazione architettonica peculiare. È organizzato in forma di padiglione, protetto da falde di copertura con manto in coppi nelle zone laterali, mentre la zona centrale è coperta da una struttura in ferro battuto dotata di rete metallica, così realizzata in virtù dell’utilizzo come voliera con un ricco apparato decorativo in linea con il gusto dell’epoca e accordato agli altri episodi presenti nel parco della Villa.
Per entrambe le strutture, considerato l’avanzato stato di degrado, gli interventi previsti mirano, in prima istanza, ad allontanare le cause di degrado presenti per poi concentrarsi sulla conservazione dei materiali ancora in opera e le successive, necessarie integrazioni. La filosofia dell’intervento è orientata al massimo rispetto della materia esistente, con l’obiettivo di mantenerne in opera la maggiore quantità possibile, impostando gli interventi secondo un approccio prudenziale che privilegia quelli meno invasivi fino a spingersi a quelli più incisivi, necessari per risolvere alcune situazioni di particolare degrado.
c. Componente impiantistica
Il progetto prevede la realizzazione di impiantistica idraulica per la messa in rete di tutti i giochi d’acqua e le fontane presenti nel giardino. Sono previste per ogni installazione la fornitura e posa di tutta la componentistica necessaria al funzionamento idraulico del gioco d’acqua (pompe, valvole, ugelli, filtri e tubazioni in pvc) per la loro gestione con domotica.
Dovrà inoltre essere completato il sistema di drenaggio sul percorso del Grande Berceau e un impianto di filtrazione acqua per utilizzare l’acqua del canale Villoresi con pozzo di raccolta, acque periodicamente controllate tramite campionatura ed analisi.
Le fontane interessate alla realizzazione del sistema automatizzato sopra sommariamente descritto sono evidenziate nella planimetria schematica che segue.
Impiantistica elettrica: per la gestione di fontane e giochi d’acqua è previsto un collegamento in fibra ottica di tutte le stazioni, compresa la fornitura di quadri di comando PLC e programmazione e la realizzazione di un impianto di illuminazione dei percorsi principali del giardino utilizzando faretti incassati in acciaio inox carrabili a luce orientabile.
d. Sicurezza e accessibilità La villa risulta già aperta al pubblico, ma con alcune limitazioni dovute alla sicurezza, criticità puntuali che verranno risolte: ripristino e restauro di diversi cancelli, impianto di videosorveglianza in corrispondenza degli ingressi pedonali e lungo il perimetro del giardino, installazione di sistemi automatici di controllo degli accessi; messa in sicurezza delle sponde del laghetto, attualmente cedevoli.